Metodologia

La metodologia di lavoro adottata per il censimento dei fenomeni franosi utilizza la raccolta di dati storici e d’archivio, l’aerofotointerpretazione e i rilievi di terreno. Al fine di ottenere risultati omogenei e confrontabili a livello nazionale è stata predisposta la Scheda Frane IFFI sulla base di standard internazionali di classificazione e nomenclatura.

Fotointerpretazione: costituisce uno strumento fondamentale per eseguire sistematiche indagini di tipo geomorfologico su vaste aree di territorio, consentendo l’individuazione e la perimetrazione dei principali fenomeni franosi.

Analisi dati storici e ricerche di archivio: consentono di ricostruire gli eventi di frana del passato, valutandone l’evoluzione, il tempo di ricorrenza e l’intensità del fenomeno stesso.

Rilevamento di campagna: consente di verificare ed integrare le informazioni acquisite nella fase di fotointerpretazione e di aggiornare i dati d’archivio. E’ inoltre indispensabile per la compilazione di alcuni parametri contenuti nella Scheda Frane.

Scheda di Censimento dei Fenomeni Franosi: ogni fenomeno franoso viene censito mediante la compilazione di una Scheda Frane, articolata su tre livelli di approfondimento progressivo:

1° livello: contiene le informazioni di base (ubicazione, tipologia del movimento, stato di attività) e deve essere compilato obbligatoriamente per ogni frana;

2° livello: presenta un maggiore approfondimento della conoscenza (morfometria, geologia, litologia, uso del suolo, cause, date attivazioni precedenti);

3° livello: facoltativo; contiene dettagliate informazioni sui danni, sulle indagini e sugli interventi di sistemazione;

Per una completa descrizione della Scheda Frane si rimanda alla Guida alla compilazione della scheda frane IFFI.

La Banca dati dell’Inventario IFFI è costituita da una cartografia informatizzata e dal relativo database alfanumerico e iconografico contenente le informazioni sulle frane censite in Italia. La scala adottata per il rilevamento e la mappatura delle frane è 1:10.000 su gran parte del territorio nazionale e 1:25.000 in aree di alta montagna o scarsamente popolate.

Il database alfanumerico: la struttura logica del database alfanumerico si basa sulla Scheda Frane.

Il database cartografico: ogni fenomeno franoso viene cartografato attraverso tre elementi:

Punto Identificativo Fenomeno Franoso (PIFF): punto più elevato del coronamento della frana.

Poligono: quando la superficie della frana è cartografabile alla scala di rilevamento adottata (es. 400 m² per scala 1:5.000; 1.600 per scala 1:10.000; 10.000 m² per scala 1:25.000).

Linea: quando la larghezza della frana non è cartografabile (es. colamenti rapidi).

Le frane sono tematizzate per tipologia di movimento e livello di approfondimento della Scheda Frane.

ID-Frana: Il codice alfanumerico ID-FRANA consente un’univoca identificazione del fenomeno franoso sull’intero territorio nazionale. Tale codice costituisce l’elemento di collegamento tra il database alfanumerico e il database cartografico.